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È in arrivo il nuovo numero di NEUTOPIA - Rivista del Possibile: Rinascimento!
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Nel corso di questi anni, «Neutopia» è stata molte cose: blog di inediti on-line, rivista cartacea, incubatrice di eventi, festival e mostre. All’ultima edizione di Firenze RiVista abbiamo conosciuto molte realtà che ci hanno fatto capire ancora di più l’importanza e il significato del nostro gesto. Ci rendiamo perfettamente conto di avere tracciato una strada, un percorso che vogliamo continuare, e che presto vedrà l’uscita del nuovo numero della rivista, 𝑅𝑖𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜! Come abbiamo sottolineato nell’ultimo editoriale, la rinascita non è scontata: è frutto di un impegno comune, e questo impegno abbiamo deciso di rivolgerlo alla carta, semplicemente perché ci siamo resi conto che qualcosa sta cambiando nel nostro modo di leggere la realtà e nelle nostre democrazie e spesso ha a che fare con l’assenza di senso critico, di approfondimento, di tempo e di pensiero. Abbiamo deciso di fuggire dalla rete e di trasformarci in Rivista del Possibile. Perché c’è bisogno di respirare, di incontrarsi e di parlare, di leggere, performare e dibattere.
La redazione di Neutopia
Collage di Elisa C. G. Camurati
IN QUESTO NUMERO
5 RUBRICHE, 4 RACCONTI, 5 POESIE E SPOKEN WORD, 1 ARTICOLO DI CRITICA E 1 REPORTAGE
Editoriale: Rinascimento!
A cura di Davide Galipò
Collage di Luc Fierens
After After - Sezione Racconti
Gianni Milano,La morra cinese
Illustrazione diSara Andrini
Davide Galipò, S. Q. U. E. C.
Illustrazione di Andrea Casciu
Carlo Martello, Sabbia
Collage di Giacomo Sandron
Chiara De Cillis, Esapodia
Illustrazione di Giulia La Porta
Poiein - Sezione Poesia
Alma Spina, Untitled
Illustrazione di Roberta Sirignano
Andrea Astolfi, Kireji
Fotografia dell'autore
Elena Cogato, Antinomie luminose
Illustrazione di Maria Nagni
Lorenzo Lombardo, Kobe
Collage di Franz Samsa
Odile - Spoken Word e Musica
Davide Bava& Tito Sherpa, Persi nella pagina
Tratto daPoesie per la Dora, grafica di Davide Bava
Noumeno - Recensioni & Critica
Intervista a Valerio Magrelli, Il poeta è un "logoleso"
A cura diChiara De Cillis
Aleph - Reportage & Visioni
Francesco Terzago,Scultura iperfigurativa
Fotografie dell'autore
Divisioni di sezione: Amalia Fucarino
Progetto grafico:Giulia La Porta
Copertina:Olia Svetlanova
Illustrazione di Sara Andrini
ANTEPRIMA DALL'EDITORIALE
Quante volte, nel corso della Storia, ci sono state proposte incredibili soluzioni alla decadenza del presente? Non si contano nemmeno più. Se consideriamo quanto è stato detto e scritto da professori, funzionari, giornalisti, creativi, operatori culturali, poi – ci si perde.
Sentiamo spesso ribadire – ora che il pericolo di una “svolta autoritaria” in Italia sembra essere, se non del tutto superato, quantomeno rimandato – la necessità di un “nuovo umanesimo” che rimetta al centro l’individuo e restituisca agli artisti, agli intellettuali, alle élite il ruolo che gli sarebbe “proprio”. Allora nei sogni dei redattori potrebbero balenare l’arte rinascimentale, le sculture del Buonarroti, le mirabolanti macchine di Leonardo, gli anatemi di Savonarola e gli scritti di Machiavelli; ma nella realtà di tutti i giorni, non si respirerebbe comunque la benché minima ripresa e tutti resterebbero in attesa di non si sa quale miracolo, prigionieri del fatalismo e della superstizione, e di «rinascita» neanche l’ombra.
Collage di Luc Fierens
L’uscita dai tempi bui della Storia comporta invece – se non l’immediata estinzione degli atteggiamenti citati finora – per lo meno una presa di coscienza da parte di una minoranza «illuminata» verso una direzione specifica.
Siamo, in questo senso, concordi con Goffredo Fofi, che nel suo recente saggio, L’oppio del popolo (Elèuthera, 2019), individua nella cultura e in molti suoi adepti il ruolo che un tempo sarebbe stato della religione: di assopire, come «giocondi lotofagi», la collettività nell’accettazione del mondo così com’è, in un riconoscimento rassicurante di quelli che sono i nostri valori essenziali e che determinano la nostra condizione di «privilegiati» rispetto alle «masse» – oggi per lo più alfabetizzate e perfettamente orientate verso il consumo di quelle «droghe» culturali, per nulla secondarie, che creano assuefazione e dipendenza. E se – riprendendo ancora l’intuizione fofiana – scrivere fosse un altro modo di «aiutare le masse a non pensare, a non guardare in faccia i problemi del presente, le sue disparità, i suoi orrori»?[1]
Da qui la nostra perplessità e la nostra distanza, per non diventare a nostra volta complici di questo appiattimento, di questa funzione di «tranquillizzatori sociali.»
Chiunque di noi sa che il Rinascimento è nato alle soglie del Cinquecento in seguito a importanti sconvolgimenti geografici e politici. Che l’incertezza di oggi possa essere il preludio a un nuovo Rinascimento non possiamo certo dirlo – ma possiamo ancora rivolgerci a un impegno collettivo, ragionato, non affidato a tanti piccoli «IO» allo sbaraglio, verso qualcosa d’altro – se non migliore, diverso – cercando di creare la base per possibili collaborazioni, confronti, proposte con realtà vecchie e nuove che – come noi – avvertono il disagio dell’impasse culturale che stiamo vivendo e vogliono contribuire a costruire un orizzonte più vasto. Senza prescrivere un «metodo», ma indicando una direzione.
[1] G. Fofi, L’oppio del popolo, Elèuthera, p. 70
Con la tessera di Neutopia, 3 numeri arretrati della rivista a 25 € + spese di spedizione
In regalo ai tesserati la nostra fantastica spilla!
Associazione Culturale Neutopia
Corso Mediterraneo, 114
10129 – Torino
C. F. 97827030012
Partita Iva 11910340014
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