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Il diVento Festival è un evento organizzato dal Circolo Culturale “Tullio Colsalvatico” di Tolentino, associazione no profit che opera in città dal 1985, con spiccato interesse al sociale.
Questo festival nasce nel 2019, prima edizione, da un gruppo di amici che hanno il desiderio di rilanciare il territorio, provato dal sisma, attraverso la creazione di momenti bellezza dove le arti (musica, cinema, teatro, poesia, fotografia …) si incontrano in un percorso a tema. Un luogo in cui dare spazio anche alle menti e ai corpi del nostro territorio, talenti molto spesso poco conosciuti.
Abbiamo immaginato che il motore di questo festival potesse essere il Vento, un fenomeno che arriva inaspettato e scuote ogni cosa per cui niente è come prima e ti costringe a muoverti e a reagire, in una visione positiva ti costringe a non cadere. “diVento” è un gioco di parole fra il diventare e il vento che ti spinge. La persona che ciascuno di noi è, tende ad un’evoluzione continua, per questo il diVento è anche un viaggio alla scoperta della propria identità, sia per gli spettatori che per gli artisti coinvolti, per chiunque vi prenda parte. Questo festival, come succede un po' per tutti gli altri esistenti, ma ci teniamo a ribadirlo, non vuole fermarsi alla performance artistica, ma diventare occasione comunitaria, di incontro fra tutti, generatore di relazioni. Sperimentare il festival è soprattutto sperimentare la novità dell’incontro. Perché se è vero, un incontro resta.
Ogni anno questo viaggio viene contrassegnato da un tema particolare, che trova corrispondenza con la sensibilità legata all’epoca storica che ci determina. Nel 2019 abbiamo affrontato il Vento, da cui prende appunto spunto il nome del festivalin riferimento al cambiamento suscitato dal sisma; nel 2020 filo conduttore delle serate è stato il Volto, considerando il coraggio con cui abbiamo deciso di esporci a seguito del lockdown e il fatto che il nostro volto è diventato una necessità viva da scoprire, a motivo di una mascherina che ci rende ignoti, nasconde e rende faticose le stesse relazioni ed espressioni. Il Volto e’ senza dubbio ricchezza, scoperta dell’identità propria e dell’altro.
Molti artisti noti e meno noti hanno viaggiato insieme a noi, l’attrice Beatrice Fazi, scrittori e poeti come Davide Rondoni, lo stesso Gianfranco Lauretano (direttore artistico del festival), il grande Pupi Avati che l’anno scorso ci ha regalato un’intervista significativa; ma anche talenti marchigiani, come i musicisti Alessandro Pellegrini, Ludovico Peroni, Davide Cannella, lo scrittore e filosofo Alessandro Pertosa, e tanti altri nomi.
Quest’anno proponiamo un tema abbastanza centrale, la Dimora.
“Le parole sono come le persone: da sole non generano nulla. È da un incontro che nasce una storia, ed è dall’incontro di due parole che nasce un senso. Una dimora, in qualche modo, ha la sua responsabilità: deve decidere cosa vuole essere. Quale parola vuole incontrare. C’è la dimora-nido, la dimora-isola, persino la dimora-prigione. Ma potrebbe anche essere la dimora-nave, aperta ai venti e al viaggio, la dimora-piazza, dove incontriamo gli amici, la dimora-città. Infine la più bella, forse: la dimora-mondo.” (Gianfranco Lauretano)
Fra dentro e fuori, coprifuoco e decreti che spengono possibilità di interazione viva, la dimora diventa un luogo anche interiore, un luogo di ricerca. Per dimora non si intenda la sola abitazione domiciliare, ma quel luogo dove tu ti senti veramente bene!
Nelle tre giornate del diVento (fra Tolentino e Caldarola, esattamente: Fabrica City, Castello della Rancia e Villa Ninetta), verranno sviluppati degli spazi precisi sul tema della Dimora:
In ultimo non poteva mancare lo
La possibilità di contribuire vivamente alla costruzione di questo luogo di Bellezza e l’interazione con esso sono le ragioni per sostenere con una donazione libera questo giovane festival.
Crediamo nella forza della cultura come pane per la mente e per il cuore.
Grazie!
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