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I fumi della fornace - Festa della poesia 2022

Una campagna di
Congerie

Contatti

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I fumi della fornace - Festa della poesia 2022

I fumi della fornace - Festa della poesia 2022

Campagna terminata
  • Raccolti € 530,00
  • Sostenitori 17
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Eventi & festival
  • Obiettivi
    11. Città e comunità sostenibili
    13. Agire per il clima
    17. Partnership per gli obiettivi

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Contatti

Il Progetto

Premessa

La IV edizione della Festa della poesia I fumi della fornace si svolgerà dal 26 al 28 agosto 2022a Valle Cascia di Montecassiano (Macerata). 

Ogni anno la festa ospita spettacoli teatrali, concerti, letture poetiche, mostre personali e collettive, e seminari.

La festa è libera e gratuita grazie all'aiuto delle istituzioni pubbliche in particolare della Regione Marche, dei Comuni di Montecassiano, Macerata, Treia, Appignano e Porto Recanati, e dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, ma anche delle aziende locali e dell'aiuto volontario di coloro che credono nel nostro progetto.

Per far sì che questa festa sia quanto più partecipata, per aiutarci a mantenerla gratuita e a sostenere le ingenti spese organizzative abbiamo deciso di lanciare questo crowdfunding.

Gli ospiti

Ida Travi, Luigi Lo Cascio, Franca Mancinelli, La Macina, Canio Loguercio, Graziano Graziani, Rubina Giorgi, Roberto Paci Dalò, Rosellina Massi Scataglini, Lorenzo Malloni, Mauro Campagnaro, Cristina Kristal Rizzo, Lucia Amara, Emanuele Franceschettti, Fabio Condemi, Paolo Godani, Tommaso Lisa, Adriano Ercolani, Maurizio Corrado, Alessandro Mazzi, Bartolomeo Cafarella, Francesca Matteoni, Gianmaria Pennesi, Babau, Carolina Martines, Andrea Balietti, Omero Affede, Isabella Carloni, Enrico Bordoni, Mavranyma, Argo Libri, Edizioni Volatili.

Presentazione

«Il poeta di fiabe è un veggente dell'avvenire»
Novalis

Abbiamo chiamato questa festa I fumi della fornace da una diceria che indicava i fumi prodotti dall’ex fornace Smorlesi come la causa dell’eccentricità e delle doti artistiche dei ragazzi e delle ragazze di Valle Cascia, una piccola frazione in provincia di Macerata. Una favola di stortura che diventa mito di fondazione, secondo battesimo indirizzato contro ogni natura certa. L'intero luogo è investito da questo movimento battesimale mai conciliato con se stesso: una festa come perenne ricominciare.  

Nelle parole di Deleuze: «Tutto questo presuppone chiaramente che la formazione del mondo sia a due tempi, a due livelli, nascita e rinascita, che la seconda sia tanto necessaria ed essenziale quanto la prima, quindi che la prima sia necessariamente pregiudicata, nata per una ripresa e già rinnegata in una catastrofe. Non vi è una seconda nascita poiché ha avuto luogo una catastrofe, ma all'opposto c'è catastrofe dopo l'origine poiché vi deve essere, a partire dall'origine, una seconda nascita.» Gilles Deleuze, Cause e ragioni delle isole deserte

Così, da luogo perdutamente catastrofico, Valle Cascia diviene laboratorio di riedificazione immaginale: un tentativo - in presa reale - di ricostituzione del mondo, e dunque una formula insieme duratura e solubile. Ogni intervento sul territorio è la coltivazione e l'arrovescio dell'etimo di partenza: il parco di querce secolari, la fornace di mattoni, le vecchie fonti in disuso… tutto portato a seconda vita. I fumi - scaturiti dalla cottura dei mattoni che un tempo producevano plusvalore - oggi sono divenuti fumi favolosi dai quali vogliamo partire per ribaltare la geografia della comunità.

​ Favoloso è proprio questo spiegamento di possibilità che aureola le cose, restituendo evidenza a ciò che non riusciva più a mostrarne, scongiurando l’idea dell’estinzione, fenomeno che tormenta la nostra immaginazione come un miasma. È bene muoversi altrove: produrre insorgenze contro il morire del giorno, abbattere il paravento che separa i diversi tempi, risvegliare quanto si credeva defunto attraverso un’archeologia del possibile, evitando le lusinghe della più facile attualità. Prestare giuramento al mondo non significa infatti sposare una quotidianità straparlata, ma piuttosto lacerare il tessuto del presente affinché il transito delle immagini diventi più agevole.

Saper orchestrare le immagini che ci stanno attorno è una disciplina severa, perché ciò che andiamo costruendo per mezzo di esse ha un risvolto effettivo sul mondo. John Byrom, un poeta inglese del XVIII secolo, ammoniva contro lo scadimento dell’idea dell’immaginazione. Ripartiamo da qui:  

«L’immaginazione, benché sembri un’inezia Gravida di conseguenze, prolifera la sua stessa creazione. Crediamo che desideri e vagheggiamenti siano un gioco e così dissipiamo facoltà di gran momento! Sono taglienti gli strumenti coi quali così ci trastulliamo E scalcano per noi realtà profonde.» Ecco la nostra responsabilità. ​

Occorre inventare la città come manifesto sussultorio, per rompere i programmi da troppo tempo fissati nel cemento. Occorre pensare la casa come "luogo eletto a dimora del proprio nomadismo", cantiere a cielo aperto e viva fornace, affinché tutto sia fatto per bruciare. Occorre disinquinare, anzi spurgare le immagini dall’amianto che le attanaglia (questo il mestiere del poeta-architetto nel Theatrum Mundi). Occorre infine piegare il patto dei divorzi, della separazione tra uomo e ambiente. ​

Commenti (1)

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  • SR
    Simone Ad minora!

    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    11. Città e comunità sostenibili

    Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.

    13. Agire per il clima

    Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.

    17. Partnership per gli obiettivi

    Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.